Le origini del borgo La Scola, la
cui esistenza risale al VI sec. - uno dei meglio conservati
dell'Appennino Bolognese - è sicuramente documentata dal 1385.
Il borgo fu edificato dai
maestri Comacini in posizione strategica alta sulla vallata sottostante e adiacente
agli incroci delle strade che a livello locale erano le più importanti .
Proprio da questi caratteri deriva il nome Scola. Per alcuni SKult dal tedesco nel senso di soldato d’avanguardia –
vedetta per giungere in ultimo all’espressione sculca nella
legislazione longobarda, nell’editto di Rotari del 643/654 e
nella successiva normativa del 744 – 749 di Ratchis con la quale il termine era
riferito all’esercito par disegnare quei gruppi di soldati itineranti con mansioni
di vigilanza, di esplorazione.
Pertanto luogo militare, qui passava il confine che
divideva l’Esarcato dalle terre dei Longobardi, la vocazione di posto di
difesa, di baluardo contro i nemici venne con il tempo rafforzata grazie alla
costruzioni delle mura e delle torri. L’aspetto attuale del borgo si è formato
tra il XIV e XVI quando gli abitanti del contado presero possesso delle terre
lasciate dai monasteri e dalle famiglie nobili che rientravano nelle città. Le
torri si trasformarono in abitazioni per opera dei Maestri Comacini.
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Di fronte allla casa sorge la residenza precedente
dei Parisi risalente al 1300 la cui facciata è abbellita da una meridiana del
1700 su cui campeggiava lo stemma della famiglia che si presume sia stato
abraso durante il periodo Napoleonico. La famiglia Parisi è rimasta unica
proprietaria del borgo fino al '700; ancora bellissimo è il portone in noce
massiccio e borchie di ferro con feritoie ai lati dalle quali si sparava con
gli archibugi.
L'arco tra le due case Parisi
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L'ORATORIO DI SAN PIETRO
Attraverso il voltone chiamato Parisi ci troviamo di fronte all’Oratorio di San Pietro edificato nel 1616 dal Canonico Don Pietro Angelo Parisi.
Sul lato opposto all’oratorio si apre un arco che era il passaggio obbligato per l’accesso al borgo. Sotto il voltone era l’ingresso dell’antica osteria del Borgo, percorrendo il vicolo ci troviamo di fronte al cipresso monumentale che da circa 700 anni si erge maestoso sulla piazzetta dove al civico 7 nacque Arturo Palmieri storico della montagna Bolognese.
Risalendo verso la parte alta del borgo sulla nostra destra si noti l’oratorio di San Francesco, realizzato nel XVII secolo sui resti di un’antica torre ora inglobato in una casa privata.
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PER LE VIE DI LA SCOLA
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(foto e testi presi dal web, in particolare dal sito del Touring Club: