lunedì 5 marzo 2007

TREDOZIO



Tredozio si trova nella vallata del Tramazzo, in un territorio ricco di bellezze naturali,che fa parte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Il toponimo deriva da Castrum Treudacium. Le origini sono antichissime: i primi insediamenti umani, trovati in località S.Maria in Castello, risalgono infatti all'età del bronzo o villanoviana. Abitata dai Romani che sottomisero i Galli Boi insediati in tutta la valle, fu poi dominio bizantino. Nel XII secolo divenne feudo dei conti Guidi di Modigliana e svolse soprattutto funzione di 'mercatale' al centro di un grande bacino montano.

I Conti Guidi di Modigliana ebbero a lungo il controllo del territorio mediante la fortificazione di un 'Castellaccio' ( di cui restano poche rovine) a guardia del borgo sottostante. La Repubblica Fiorentina ne entrò in possesso nel 1428 per un atto di sottomissione della comunità locale. Tredozio era una stazione climatica assai frequentata nei secoli scorsi. Solo nel 1923 Tredozio, come altri comuni precedentemente toscani, entrò a far parte della Provincia di Forlì (oggi Forlì-Cesena) per volere di Mussolini.

La sua posizione nell'entroterra dell'Appennino Forlivese ne rende agevole l'accesso da Faenza tramite la strada provinciale Modigliana - Tredozio che risale tutta la vallata fino al passo del Tramazzo (m.973). E' pure raggiungibile a Est da Portico di Romagna tramite il valico del M. Busca e ad Ovest da Marradi risalendo il M. Beccugiano e il M. Collina.

Le vie e le piazze di Tredozio si animano in occasione di fiere, sagre, feste religiose… La Sagra del Bartolaccio si tiene nelle prime due domeniche di novembre ed è dedicata appunto al "BARTOLACCIO" (bartlàz) che è una originale specialità locale: tortello ripieno di patate bollite, pancetta di maiale, grana e pecorino, cotto alla piastra. Durante la sagra viene allestito il mercato per le vie del paese, con stands gastronomici, musica dal vivo e spettacoli vari.

Il centro del paese, che si sviluppa in longitudine e non fu mai cinto da mura, presenta una struttura urbanistica che ricorda le cittadine toscane. Vi si trovano vari edifici storici, e religiosi e civili. Della Pieve di S.Michele (Sec. XII) in viale Marconi si hanno notizie sin dal 1203. Modificata più volte nelle struttura architettonica, in origine era costruita su un'unica navata, le due navate laterali furono aggiunte infatti nel 1795. Fortemente danneggiata durante l'ultima guerra è stata restaurata negli anni successivi.

Sulla Via XX Settembre, che è il cuore del paese, si affacciano palazzi rinascimentali e settecenteschi che rispecchiano lo stile e l'influenza del dominio fiorentino. Appartennero alle nobili famiglie di proprietari terrieri che esercitavano la professione nel capoluogo toscano e trascorrevano gran parte del proprio tempo a Tredozio, dove amministravano i propri beni e ricoprivano cariche pubbliche.

La Torre Civica, in Via XX Settembre, alta circa 20 metri. con la sua mole sovrasta le case intorno. Poco sopra al basamento una "targa scultorea" ricorda i tredoziesi caduti delle due guerre mondiali. Esistente almeno sin dal 1263, la torre in origine era una cella campanaria senza orologio che vi fu collocato nel 1575. Solo nel 1703, tuttavia venne sopraelevata con la cella campanaria nella quale fu posta la campana del "Castellaccio".


In via XX Settembre è visitabile la Chiesa della Compagnia e Oratorio della Beata Vergine delle Grazie edificata nel XIV sec. È un bell'esempio di architettura religiosa locale. Danneggiata dal terremoto del 1661 fu restaurata nel 1695, mentre l'ampliamento più consistente, fu effettuato nel 1702. Alla fine dell'epoca napoleonica accolse le suppellettili sacre raccolte in altre Chiese e salvate dalla furia dei francesi. Nel 1900, in occasione del Centenario della ricostruzione della Compagnia del SS. Sacramento, l'interno della chiesa venne restaurato e la facciata di cotto venne rialzata e rimaneggiata in pietra. L'aspetto attuale della Chiesa si deve all'intervento effettuato nel 1939.

All'interno viene conservata un’immagine ritenuta miracolosa della Beata Vergine delle Grazie, rinvenuta su un muro della casa del podere chiamato Molinetto di Tredozio, il 29 luglio 1752; fu solennemente trasportata nella chiesa della Compagnia, fu canonizzata pubblicamente in "Madre di Misericordia e Fonte perenne di Grazia" e venne posta nel tabernacolo della cappella fatta costruire appositamente.


Straordinaria costruzione, al tempo stesso opificio rurale e casa padronale, Palazzo Fantini (Via XX Settembre) è il più prestigioso palazzo tredoziese. Costruito prima del 1500, l'attuale facciata risale tuttavia a dopo il 1776. Villa Fantini "rinasce" praticamente nel 1750, quando Lorenzo Maria Fantini decide di dare una dimora adeguata alla ricca famiglia, proprietaria allora di 33 poderi per mille ettari di terra. Così il giorno 3 Maggio 1753, furono benedette le fondamenta e le cantonate della facciata e ne fu posta la prima pietra. Su tale facciata in stile barocchetto toscano, furono collocati un balcone e lo stemma di famiglia: un galletto passante, imbeccato e muovente in un campo.Il palazzo si eleva probabilmente sulla fondamenta di case assai più antiche, accorpate in un'unica fabbrica in modo che al suo interno ci fossero sia l'abitazione padronale vera e propria, che tutti i locali necessari alle attività di una grande azienda agricola. Vasto, labirintico nelle sue decine di stanze, cantine, tinaie, ripostigli, granai, lavanderie, serre, il Palazzo lascia nel visitatore un'immagine di grandiosità ma insieme di fervido attivismo contadino. Il complesso si affaccia su due cortili, uno contiguo all'altro, per sfociare, poi, in uno splendido giardino all'italiana. La parte che ancora è adibita ad abitazione privata non è visitabile; quella riadattata dall'antica destinazione di opificio rurale ospita oggi iniziative pubbliche, concerti, matrimoni, servizi fotografici, musei.

Il paese si anima per la Sagra dell’Uovo, nata nel 1964 per valorizzare l'antica usanza della battitura delle uova sode che si svolgeva nella vicina Parrocchia di Ottignana nel giorno di Pasqua. Momenti principali della Sagra: la tradizionale battitura della uova ed il campionato nazionale mangiatori di uova sode. Durante la sagra allestimento di mostre di vario tipo (di artigianato, artistiche, fotografiche), spettacoli con artisti di strada, giochi che coinvolgono il pubblico (la classica pesca nell'uovo gigante, la pentolaccia); degustazione prodotti tipici tutti a base di uova.

Il lunedì di Pasqua si svolge il Palio dell’Uovo in cui i 4 rioni del paese si sfidano per la conquista del Palio dopo una sfilata storica in costume medioevale. La sfida comprende quattro gare: la più spettacolare resta senza dubbio la "battaglia delle uova" crude, che vede contrapposte a rotazione le coppie dei Rioni in un incontro di abilità e precisione, con il lancio di 600 uova per ogni tornata.




La zona di Tredozio è per gli amanti della natura. Lunghe escursioni possono essere compiute nei territori dell'alto Tramazzo, dove si trova il Lago di Ponte ed un ambiente boschivo ancora intatto, o lungo gli itinerari e i sentieri che attraversano i boschi collocati intorno al paese. Lungo il torrente è possibile incontrare fonti di acqua solforosa, mentre in alcuni punti del territorio vicino al Monte Busca, una formazione di origine vulcanica, si possono ammirare emissioni di gas metano naturale.













1 commento:

Roberta ha detto...

Oh oh, ma in quella foto chi vedo? Ci sono Luisa e Paola!!