lunedì 15 settembre 2008

MONTEFIORE CONCA







Lo stemma rappresenta i tre monti principali del Comune, ossia il Monte Auro, il Monte Faggeto e il Monte Maggiore. Il giglio è probabilmente il simbolo della casata dei Malatesta. Lo stemma è visibile sulla sommità del pozzo.


Il nome del paese deriva dalla splendida collocazione geografica: Mons Florum, cioè Monte dei Fiori.

Nel V-VI sec., le invasioni barbariche costrinsero le popolazioni delle fertili zone costiere a trovare rifugio sulle alture privilegiando i luoghi in cui già esistevano torri fortificate. Nel X sec., l'invasione dei Longobardi accentuò gli spostamenti verso l'interno, così che anche le colline sopra Rimini cominciarono a popolarsi.


Verso la fine del millennio ebbe inizio la storia della rocca di Monsfloris. Nel 1295 ca., quando Malatesta da Verucchio, detto il "Mastin Vecchio", si impadronì della città di Rimini, anche Montefiore passò sotto il suo dominio.




La Rocca è il più potente simbolo del potere malatestiano in tutta la Valconca. Edificata verso la metà del 1300, fu tenuta dai Malatesta per più di cento anni. Qui nacque, nel 1377, Galeotto Novello Malatesta, detto per il luogo di nascita Belfiore. Dopo di lui, il borgo passò al fratello Carlo e poi al nipote Galeotto Roberto, al quale succedette nel 1432 il fratello Sigismondo Pandolfo, il più celebre dei Malatesta, che portò al massimo splendore la Casata.



Sigismondo Malatesta, condottiero e principe, famoso per la sua forza e determinazione, fu un uomo coltissimo che amava circondarsi di artisti e letterati. Egli condusse una vita ricca di avventure alla ricerca della conoscenza e del potere, ma la troppa audacia gli valse la scomunica.
La Rocca nel 1458 fu espugnata per conto della Santa Sede dal più irriducibile avversario dei Malatesta, Federico da Montefeltro, duca di Urbino "non senza grande fatica e rischio“.



Il 12 febbraio 1463 una bolla di Papa Pio II ordinava ai sudditi di interrompere ogni relazione con lui. Quando per i Malatesta giunse la disfatta, per Montefiore cominciò l'alternarsi di diversi domini.


Governarono sul paese i Guidi di Bagno, i Borgia, la repubblica di Venezia, ed anche Costantino Comneno, principe di Macedonia che morì proprio a Montefiore nel 1530.
Dopo di questi il castello passò definitivamente alla Chiesa.







La Chiesa di San Paolo


Il portale della Chiesa è gotico con Agnello mistico




All’esterno della rocca si snoda la cosiddetta Ghirlanda,
la stradina che circonda le mura della fortezza.









Porta Curina


E’ la porta di accesso al borgo fortificato.
Sul fronte è murato uno stemma di Pio XII Piccolomini.



Di fronte alla porta che conduce al borgo si trova
la Locanda della Corona

Gaetano Vitali, storico e cittadino Montefiorese, scriveva nel 1928:"...dalle Lettere del Cardinal di Urbino Governatore perpetuo di detta Terra, e del Generale delle Poste Pontificie sotto l'anno 1555 e dal rogito di Martino Ser Sepolcro Lunarelli 19 Gennaio 1491 si raccoglie che il Comune affittava la Posta Lettere e Cavalli, come pure la Locanda, che denominavasi della Corona secondo il rogito di Caro Lunardelli6 Dicembre 1491 d'onde emerge che i Montefioresi avevano una volta il comodo del passaggio del Corriere per la loro Terra..."
Così, restituita agli antichi fasti dall'opera della famiglia Rastelli, risorge oggi dalle ceneri di quella vecchia stazione di posta la "Locanda della Corona ", fulcro della vita montefiorese.




1 commento:

Anonimo ha detto...

very nice! hahahahaha